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Benvenuti al LUMA Festival Questo festival sul video-mapping, che si tiene in una piccola città, attira una folla di artisti provenienti da tutto il mondo.

Binghamton non è una destinazione turistica degna di nota. Ma dal 2015 questa piccola città, che si trova nella parte settentrionale dello stato di New York, attira sempre più folle e attenzione internazionale perchè fa da sfondo al LUMA Projection Arts Festival.

Il LUMA (fondato da un fotografo di strada, da un film editor e da un organizzatore di eventi che certo non si aspettavano tanta popolarità) è attualmente l'unico festival di arti visive degli Stati Uniti focalizzato principalmente sul Video Mapping. Il quarto evento annuale si è tenuto quest’anno dal 7 al 9 settembre nel centro di Binghamton, dove l'architettura storica della città ha fatto da sfondo a questo spettacolo.

Ideato per celebrare una narrazione di tipo immersivo, il LUMA attira folle grandi quasi quanto la popolazione stessa di Binghamton (45.000 persone). Artisti da tutto il mondo inviano le loro proposte per partecipare a questo evento di tre giorni, e quelli che vengono scelti creano le loro animazioni iper-tecnologiche con una combinazione di strumenti tra cui Cinema 4D, Houdini, MotionBuilder, video-proiettori ad alta potenza, musica dal vivo, luci mobili e altro ancora. "Questo è il festival più grande che abbiamo mai avuto, e ci stiamo davvero spingendo oltre il limite nell'utilizzo delle nuove tecnologie, per raccontare storie in modalità completamente nuove”, racconta Tice Lerner, co-fondatore di LUMA insieme a Nick Rubenstein e Joshua Bernard.

Nessuno di loro aveva mai pianificato un festival fino a quel momento. In realtà la storia è stata più o meno questa: in una fredda notte di inizio primavera, circa cinque anni fa, Lerner, un ingegnere meccanico diventato fotografo, ha chiesto a Bernard se sapesse qualcosa di Video Mapping. Questi non ne sapeva nulla, ma il fatto di essere un fotografo, un designer e un videografo ha fatto sì che trovasse la cosa abbastanza intrigante, tanto da fare qualche ricerca. "Sono rimasto stupefatto dalle possibilità offerte da questa tecnologia", ricorda Bernard. Come organizzatore di eventi locali, avevo cercato a lungo un tipo di evento che Binghamton potesse definire davvero suo. Era forse questo?

Essendo impossibile a livello economico assumere un’agenzia di produzione, i tre hanno deciso di contattare amici e colleghi. "Per fortuna conoscevamo un sacco di geek in grado di costruire computer, usare software che andavano gestiti in modi specifici e farsi strada attraverso un genere di tecnologia che non avevano mai toccato finora”, ricorda Bernard prima di aggiungere che per fortuna erano riusciti a coinvolgere anche il loro amico Nick, un esperto art director e artista di motion graphics. "È così che LUMA ha iniziato per davvero," dice, “attrezzando il mio appartamento con alcuni proiettori da ufficio e mappando i mobili della mia cucina."

Poco tempo dopo si sono resi conto che, oltre al video mapping, ciò che volevano realmente sperimentare era l'incontro tra arte e tecnologia. E immaginando che altri potessero essere interessati alla cosa, hanno dato il via al primo LUMA festival con l’aiuto di un elettricista che, dopo il ri-cablaggio della casa di un amico, aveva installato 3 proiettori nel salotto per mappare lo spettacolo sugli edifici della strada di fronte. "Mai dire 'questo non si può fare'", dice Bernard. “…un modo c'è sempre!”
(vedi qui il video LUMA’s 2018 Kickstarter)

Ma nonostante tutta la comunità si fosse resa disponibile, nessuno poteva sapere come sarebbe andata a finire l'intera faccenda del festival. Lerner, Bernard e Rubenstein si aspettavano una folla di circa 3.000 persone, ma arrivati a 30.000 ospiti tutti sono rimasti scioccati, compresa la polizia locale che ha dovuto bloccare rapidamente alcune strade circostanti. "Siamo rimasti davvero stupiti dal nostro successo", ricorda Rubenstein. “Questo dimostra quanto le persone siano affamate di vedere qualcosa di nuovo e vibrante. Al secondo anno eravamo già cresciuti considerevolmente e non si riusciva a muoversi; cosicché l'anno scorso abbiamo trasferito il festival nel centro di Binghamton. Abbiamo avuto ancor più sponsorizzazioni e supporto dalla comunità".

Mettere insieme storie animate mappate con proiezione 3D e visualizzarle su edifici di dimensioni notevoli non è affatto un'impresa facile. Il fattore motivante per gli artisti, afferma Rubenstein, è la possibilità di lavorare su idee che sono rimaste sospese per anni. “Si tratta di arte su vasta scala, molto più grande di uno schermo IMAX, ed è talmente entusiasmante vedere la folla. Le espressioni sui volti delle persone che osservano sono davvero pazzesche”.

Molti artisti hanno già portato il proprio lavoro al LUMA negli anni passati, ma ogni evento presenta anche diversi nuovi arrivi. Nel 2018, la formazione principale includeva Maxin10sity, una società di Video Mapping di fama mondiale con sede a Budapest, in Ungheria; Light Harvest, uno studio di New York noto per il premiato lavoro di Video Mapping per clienti come Game of Thrones di HBO e Burning Man; la spagnola Onionlab di Barcellona, specializzata in Video Mapping e VR, ha introdotto al LUMA 2017 la mappatura stereoscopica; e Favorite Color, il loro studio di design e società di produzione di Binghamton, con sede a New York.

Per Onionlab si trattava del secondo anno di partecipazione al festival. Jordi Pont, co-direttore del progetto del 2017 (Axioma), è tornato nello stesso ruolo per il video mapping animato di quest'anno, Transfiguration. I pezzi offrono esperienze molto diverse, afferma Pont: mentre Axioma era un'animazione in anaglifico rosso/blu che esplorando la geometria portava gli spettatori in un viaggio attraverso diversi stadi della dimensionalità, Transfiguration è uno show immersivo accompagnato da 44 membri della Binghamton Philharmonic Orchestra.

Gli artisti sono in ogni momento liberi di presentare nuove idee per i festival futuri, e tutti e tre gli organizzatori passano il loro tempo a guardare i demo reel e a contattare le persone il cui lavoro sembra una buona idea. "È un processo molto collaborativo e organico", spiega Lerner. "Conservo un archivio degli edifici del centro città, quindi ho a disposizione tutte le misurazioni e le foto da inviare agli artisti. Li incoraggio anche a dare un’occhiata a Google Map, per vedere se trovano altri edifici interessanti. “Raramente i progetti sono disponibili, quindi una volta scelto un edificio e approvata un'idea, usiamo la fotogrammetria per rilevare misurazioni più precise e per generare nuvole di punti che vengono poi utilizzati per creare una mesh 3D della facciata dell'edificio in Cinema 4D.

Anche Light Harvest ha partecipato al LUMA quest'anno, ed era la seconda volta. Ryan Uzilevsky, fondatore e direttore creativo di Light Harvest, racconta che lo studio si è lasciato coinvolgere dopo che Lerner li ha contattati nel 2017, anche perché apprezzavano lo spirito alla base del festival e il fatto che l'evento fosse guidato dalla creatività degli artisti.

Il coinvolgente film di quest'anno, “The Truth Shall Set You Free/La Verità Vi Renderà Liberi”, rappresenta il seguito del loro progetto del 2017, Shoulders of the Past. Entrambi sono caratterizzati da motion-capture di esibizioni di danza e il primo film racconta la storia di come le generazioni più anziane possano ispirare i giovani. "Questa volta, invece, la storia racconta del sovraccarico di informazioni nella vita moderna", spiega Uzilevsky. "Riguarda la lotta a cui tutti ci sottoponiamo nel decidere quali informazioni siano davvero importanti per la nostra vita e quali siano invece unicamente una distrazione”.

Oltre a durare un giorno in più rispetto ai passati LUMA festival, l'evento di quest'anno includeva anche un concerto di Theremin, un’opera, tanta birra, uno spettacolo di luci orchestrali, mostre di artisti locali, una festa dopo la mezzanotte e molto altro ancora. Resta da vedere come il festival crescerà da qui in avanti. Ma i tre fondatori si stanno davvero impegnando per questo. "Mi lamento, soffro e pesto i piedi per terra ogni volta che devo andare a trovare i soldi per una nuova lampada necessaria a qualcuno", racconta Bernard. "Ma so anche che quest'anno, quando mi trovavo in fondo alla chiesa a godermi “Transfiguration” di Onionlab, per circa 10 minuti qualcosa di straordinario è accaduto, un momento magico, mentre Tice rivolgendosi a me ha sussurrato: “Ecco a cosa serviva quella luce in più”. I nostri artisti sono straordinariamente bravi nei dettagli, e non potremmo fare di meglio in nessun altro modo."


Credits:
Videos by LUMA Projection Arts Festival. Event photos by Van Zandbergen Photography

The Truth Shall Set You Free
Created by Light Harvest Studio
Directed by Ryan Uzilevsky


Author

Meleah MaynardAutrice/Editrice – Minneapolis, Minnesota