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La Poetica nelle Immagini Ecco come l'artista digitale David Stenbeck usa C4D per comunicare nella Lingua della Luce

L'artista digitale svedese David Stenbeck dal 2017 usa Cinema 4D per creare immagini che sono al contempo rilassanti ed enigmatiche, a volte dirette o sfuggenti. Potenti nella loro leggerezza, le sue immagini spesso combinano un'estetica molto pulita e fotografica con un senso di mistero. Si vedono sfere colorate che fluttuano sopra l'acqua increspata, ed ecco che un anello sottile, una sorta di neon multicolore, si appoggia su un baldacchino di alberi come un hula hoop abbandonato da un gigante.

A volte si vedono dei messaggi, apparentemente bizzarri, che fluttuano davanti a nuvole al tramonto, o che pendono sopra foreste scure e si riflettono nell'acqua. Semplici citazioni, come malinconiche cartoline sulla pandemia: “Wash Your Hands,” “Keep Your Distance,” e “Wish You Were Here”.

L'arte di Stenbeck a volte riflette il senso di perdita percepito durante la pandemia di COVID-19.

Sebbene fosse già un artista affermato, le missive su Instagram di Stenbeck hanno preso piede nel 2020, influenzando il mood mondiale durante il blocco per il COVID-19. Alcuni di questi lavori sono stati esposti la scorsa estate alla Jenn Singer Gallery, che ha allestito una mostra personale online dal titolo "Cancelled Dates". Più o meno nello stesso periodo la rivista Cosmopolitan ha chiesto a Stenbeck di illustrare un articolo che racconta l'eventuale ritorno alla vita normale dopo il COVID.

Le sue immagini, accuratamente controllate, pulite e ordinate in modo quasi soprannaturale, ingannano regolarmente gli spettatori che credono che l'artista sia in realtà un fotografo. Alcuni addirittura lo rimproverano per quelle che percepiscono come trasgressioni ecologiche "L'arte digitale in questo momento è in una fase di “amore-odio” in cui le persone si irritano con me per aver lanciato palloncini di plastica sull’oceano o per aver gettato rifiuti in mare o per aver ucciso dei pesci" spiega Stenbeck. “Voglio dirvi che questa è arte digitale, fatta da me. Niente di questo è reale".

““Voglio dirvi che questa è arte digitale, fatta da me. Niente di questo è reale".”
– David Stenbeck

Nonostante la sua abilità con le immagini, Stenbeck non si adatta a nessun tipo di standard artistico di Cinema 4D. Innanzitutto non ha un percorso di formazione tradizionale. Viceversa, da adolescente ha scritto delle favole prima di interessarsi alla critica letteraria e in seguito alla poesia. All'età di 30 anni, Stenbeck era un poeta piuttosto affermato e i suoi lavori apparivano su varie riviste e giornali. Diventare padre ha cambiato le prospettive, spingendolo a cercare altri modi per espandere i suoi orizzonti creativi… per non parlare del suo reddito.

Da bambino, Stenbeck era ipnotizzato dal modo in cui la luce veniva riflessa e rifratta da materiali trasparenti e traslucidi. Questo interesse è poi maturato in una sorta di linguaggio che ha iniziato a sfruttare nelle arti visive e quasi per caso ha iniziato a sperimentare la creazione di immagini in Cinema 4D. "Ho trovato immediatamente una certa connessione con il mio nucleo poetico, qualcosa con cui estendere la mia poesia nelle arti visive" ricorda. "All'inizio ero piuttosto scarso, ma potevo vedere scorci di un futuro a venire".

Interrogato sul suo modo di procedere, Stenbeck risponde che sente che il suo lavoro si basa più sulla sensibilità artistica che su strumenti o tecniche specifiche. "Voglio essere chiaro: ci sono tantissime persone incredibilmente capaci nella creazione 3D, e la maggior parte di quelli che lavorano con l'arte digitale sono molto più avanti di me a livello tecnico. Ma non ha importanza: per me, è la poetica che conta”.

Stenbeck descrive il suo workflow creativo come “semplice e diretto”, spiegando che più si dedica ad un'immagine, sperimentando con volumetrie e luci diffuse, più è probabile che si ritrovi con niente di buono da mostrare. "È matematico, capita spesso così", afferma. “Mi aiuta il fatto che C4D offre un modo intuitivo per imparare e a volte ti porta ad un risultato quasi per caso. Quando accade è davvero bello e inaspettato allo stesso tempo. Non amo usare la parola magia nella mia professione, ma quando l’intelligenza artificiale lavora intuitivamente per te, è il termine che più le si avvicina.

Anche se usa principalmente Corona Renderer per renderizzare la maggior parte dei suoi lavori (a 300 dpi - vende stampe fino a 60 x 50 pollici), Stenbeck usa occasionalmente V-Ray e sta cercando di impararlo più a fondo. Oltre alle stampe, sviluppa anche animazioni, principalmente brevi immagini in loop che ha intenzione di fare più spesso in futuro.

"Ci vuole tempo per renderizzare una scena in movimento, e di solito scopri solo verso la fine se c'è qualcosa che non va nella tua immagine" spiega, ammettendo che in termini di potenza di rendering, non è pienamente operativo come dovrebbe essere". Ma questo non gli ha impedito di creare UltraHavn, un'opera animata che è stata esposta a New York, all’angolo tra la 41a strada e la 7a Avenue l'anno scorso.

Se viene interrogato sul significato dei suoi lavori, Stenbeck offre risposte generose. Le immagini dei palloncini sull'acqua? La loro genesi risale direttamente ad una giornata su una spiaggia italiana, tra il 1988 e il 1990. Stava giocando con la sua famiglia e ricorda ancora il modo in cui un palloncino rosa catturava la luce del sole.

"È stata una delle mie prime reazioni al mondo, o all'universo, che mi è apparso come un luogo immenso” spiega. "Il sole splendeva attraverso il palloncino con una trasparenza pari forse al 5%, non molto comunque, ma gli dava quel bagliore che richiamava al Mediterraneo. È un momento messo in pausa, sospeso, e in un certo modo trascinato verso l'infinito. È un ricordo d'infanzia, un ricordo felice".

Rimini 1990 di Stenbeck si basa su un ricordo felice della sua infanzia.

Al momento Stenbeck è occupato con un progetto storico e sta cercando di ricreare una camera funeraria del 18° secolo di Gustavo III, re di Svezia. "È una chiesa ricostruita, e ci sono cipressi che crescono ai lati della stanza" racconta, spiegando che sono presenti molti giochi di luce interessanti e particolari perché, trattandosi del 1792, tutto era illuminato dal fuoco e con una stella polare al centro in alto. "Sto cercando di riprodurre quell'ambiente e quell'atmosfera in Cinema 4D, non tanto per l'aspetto visivo quanto per gli aspetti poetici che intravedo, per il cuore dell'esperienza spazio-temporale".

Mentre la maggior parte dei follower di Stenbeck probabilmente apprezza la poesia delle sue immagini, altri possono semplicemente trovare un significato nella scelta di colori e luce. "La maggior parte dei miei follower ha dai 24 ai 35 anni, e credo che molti di essi pensino che io sia molto giovane". "Sarebbero sorpresi di sapere che sono invece un padre di 42 anni che ha concetti di vita abbastanza “senior”: camminare nella foresta, guardare gli alberi, visitare scogliere e vecchi monumenti, leggere libri sui re. Ma questo è quello che faccio attualmente. Mi trovo in un nuovo “spazio" della mia vita".


Author

Bryant FrazerAutore/Editore – Colorado