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Avviare un Progetto con le Capsule di Maxon One image

Avviare un Progetto con le Capsule di Maxon One Get It Studios spiega l'ispirazione alla base dei promo in CG che mostrano la magia delle Capsule.

Capsules è la libreria di kickstarter creativi costantemente ampliata di Maxon One che include asset intelligenti, mocap, modelli, shader, materiali e preset. Per dimostrare la versatilità di alcune Capsule recenti, Maxon ha commissionato a Get It Studio  la creazione di 6 diverse promo.

Abbiamo chiesto a Sandra Golay e Alexandre Armand, co-fondatori dello studio di animazione 3D con sede in Svizzera, di parlarci di queste promo e della loro passione per la creazione di design visivi eclettici guidati dalle emozioni per progetti commerciali e sperimentali.

Golay: Alexandre e io ci siamo conosciuti in un'agenzia pubblicitaria dove lavoravamo rispettivamente come graphic designer e art director con particolare attenzione alla fotografia. Fin dall'inizio abbiamo avuto un forte legame creativo. Entrambi condividevamo una profonda passione per la realizzazione di artwork con materiali diversi e per la creazione di scenografie, immagini tattili e film in stop-motion. Ci piaceva così tanto lavorare insieme che abbiamo deciso di lasciare il lavoro e avviare uno studio creativo tutto nostro. 

Abbiamo imparato ad usare vari software di progettazione 3D durante la pandemia e abbiamo scoperto che ci piaceva esplorare le idee in questo modo più creativo. Avendo passato molti anni a creare scenografie in uno studio fotografico, continuiamo ad adottare questo approccio per la maggior parte dei nostri progetti, sfruttando al contempo le possibilità della computer grafica per creare scene altrimenti difficili da realizzare nella realtà.

Armand: Il nostro compito era quello di produrre sei videoclip che mostrassero i nuovi materiali presenti nell'Asset Browser di Cinema 4D. Selezionare i materiali e farli funzionare insieme è la parte che preferiamo di ogni progetto e avere un brief che enfatizzasse questo aspetto è stato un vero spasso.

Il brief era piuttosto aperto, quindi abbiamo trovato ispirazione nelle caratteristiche effettive dei materiali che abbiamo scelto di presentare nelle promo. Abbiamo basato ogni concept sul comportamento naturale degli oggetti realizzati con quei materiali specifici quando sono in movimento. Ad esempio, quando abbiamo pensato a come è possibile muovere un oggetto metallico, l'utilizzo di un magnete attrattore è stata una scelta quasi ovvia.

Golay: Il materiale in tessuto ha ispirato una pila di cuscini in stile Tetris che ha messo in evidenza le grinze create dal movimento delle forme. È sempre una grande soddisfazione vedere l’incastro delle forme del Tetris mentre la simulazione del tessuto è stata un'ottima occasione per creare un movimento interessante dei campioni in pelle. Il movimento mette in risalto il modo in cui le diverse qualità e venature della superficie catturano la luce.

Golay: Lavorare con liquidi e texture trasparenti come il vetro è sempre una sfida. Abbiamo progettato diverse caraffe uniche per simulare un'elegante esposizione di bevande. Ci siamo ricordati di quelle sculture che sfidano la gravità, fatte di pietre impilate, che ci hanno ispirato a progettare il nostro espositore scultoreo con forme geometriche che ricordano i motivi delle pietre.

Armand: È stato interessante fare un po' di reverse engineering per capire come sono stati costruiti i materiali in Redshift. Abbiamo apprezzato l'attenzione ai dettagli delle strutture dei nodi. Ad esempio, è fantastico che i materiali siano costruiti in modo da rendere molto semplice la personalizzazione dei colori.

Le Mappe di Proiezione Triplanari erano già predisposte, il che ha permesso di risparmiare tempo in quanto non è stato necessario modificare e perfezionare la mappa UV. Inoltre il Nodo Ramp predefinito consente di controllare il livello di ruvidità, una funzione molto utile.

Un altro aspetto interessante delle capsule è che alcuni materiali, come la plastica invecchiata, sono già dotati di imperfezioni di superficie, per cui gli oggetti 3D appaiono maggiormente realistici. Questo aspetto ha funzionato bene per il nostro video sulle Capsule dedicate alla plastica, dove abbiamo sperimentato vari effetti di invecchiamento, dando a ogni forma una miriade di imperfezioni che aiutassero a raccontare la storia dell'oggetto e a rendere l'immagine più convincente.

Golay: Nell'aprile del 2022 abbiamo partecipato al “Almost Perfect Art Residency” di Tokyo con un progetto sperimentale per celebrare la Nakagin Capsule Tower, che stava per essere smantellata e distrutta.

Quel fantastico edificio aveva sempre stimolato e alimentato la nostra immaginazione. Un tempo celebrato dagli amanti del design, l'edificio era considerato da alcuni un fallimento per il Giappone. Percependo l'importanza del legame emotivo tra gli ex residenti e le loro capsule, il nostro progetto “Nakagin Capsule Memories” voleva raccogliere le loro storie tramite la nostra arte, facendo evolvere la Torre in un nuovo stato digitale.

Armand: Google ci ha contattato per creare una reinterpretazione artistica del suo font Nabla. L'obiettivo della collaborazione era quello di sviluppare sculture di cinque lettere che scandissero il nome del font. Il progetto ha rappresentato una tappa importante per la nostra carriera, perché è stata la prima volta che un cliente ci ha chiesto di applicare il nostro stile unico allo sviluppo di un font 3D.

La nostra ricerca visiva si è concentrata sulle caratteristiche di Nabla, che sono isometriche e variabili con assi di profondità e di evidenza. Il team di Google nutriva una grande fiducia nella nostra visione e la collaborazione con loro è stata incredibilmente fluida.


Helena Swahn è una redattrice di Londra, Regno Unito.